Kipling I PROFUMI DEI VIAGGI: UNA GEOGRAFIA DIMENTICATA - Graziella Martina - In viaggio con gli scrittori

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I PROFUMI DEI VIAGGI: UNA GEOGRAFIA DIMENTICATA
PUBBLICATO IL 10/13/2014



Ogni luogo ha un odore e viaggiare significa anche scoprire nuovi sentori, sfuggendo l'assuefazione olfattiva data dall'abitudine all'ambiente in cui viviamo. Per i grandi viaggiatori del passato, era normale scambiarsi informazioni sugli odori e i profumi caratteristici dei luoghi visitati, tanto è vero che tali indicazioni venivano inserite anche nelle guide turistiche dell'epoca.

Più di ogni altro, Rudyard Kipling è quello che ha collezionato odori di viaggi nelle diverse regioni della terra, dedicando loro un libro intitolato "I profumi dei viaggi" (titolo italiano) .

Procedendo da nord a sud nel suo itinerario in America settentrionale, annota l'odore polare (che sa di etere) quello della banchisa ( che sa di aria ozonizzata) delle distese innevate del Labrador (che sanno di ghiaccio e di mare) e, scendendo verso il Canada, l'aroma di foreste e conifere.
Più a sud negli USA, descrive il sentore complesso di legno marcio, cavalli, vecchie pelli e tabacco, fino all'odore pungente delle euforbie, di capre e di salvia delle pianure.

Kipling estende dettagliatamente la sua mappa olfattiva anche alle altre regioni del mondo visitate, dimostrando l'importanza attribuita all'odorato (e anche alle musiche naturali di boschi e fiumi) per l'esperienza conoscitiva totale di un paese.


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