Verne - blog sicilia - Graziella Martina - In viaggio con gli scrittori

Vai ai contenuti



Jules Verne, un falso scrittore per ragazzi



Molti lo ricorderanno come Giulio Verne, una stravagante nazionalizzazione, che ha fatto sì che molti ragazzi siano cresciuti credendolo un autore italiano.
Jules-Giulio è nato nel 1828 a Nantes, città sulla Loira a pochi chilometri dall’oceano, esattamente oggi, 8 febbraio. Acque di terra e lo spazio infinito dell’Atlantico hanno, da sempre, cibato il suo sguardo. Il padre l’avrebbe voluto avvocato ma la perniciosa frequentazione con Alexandre Dumas, anche lui ribattezzato Alessandro(!), lo convinsero a dedicarsi all’attività letteraria.
Forse la Francia si è persa un avvocato ma si è ritrovata un genio assoluto dell’immaginazione applicata alla scienza.
Una fortuna per tutti.
Suo mentore fu, senza dubbio, Pierre Jules Hetzel, piccolo grande editore e geniale illustratore. A lui si debbono le interpretazioni disegnate di molti romanzi di Jules, raccolti in volumi titolati Voyages Extraordinaires.
Verne era affascinato dal viaggio di scoperta ma non s’avventurava mai in un racconto senza prima aver raccolto tutte le informazioni scientifiche disponibili. Un grande divulgatore diremmo oggi ma, forse più propriamente, il fantasioso librettista della ricerca pura. Opere intriganti nelle quali la creatività si fondeva con le scoperte più avanzate, dove il lettore dell’epoca ritrovava i solidi principi della scienza disciolti in avventure poco credibili eppure possibili.
“20.000 sotto i mari” è il romanzo che lo consacra, con “Il giro del mondo in 80 giorni” prende per mano il lettore e lo accompagna nell’avventura a lui, Jules, più congeniale, “Viaggio al centro della terra” è l’apoteosi romanzata della curiosità che sconfigge le paure claustrofobiche, “Dalla terra alla luna” è la sua opera più citata a far data dal 20 luglio 1969, quando l’uomo mise piede davvero sulla superficie lunare.

Da anni è considerato l’inventore della “fantascienza” ma gli rende maggior merito uscire dal neologismo e parlare di un autore con la sfrenata fantasia di un bambino e la pacata consapevolezza che la scienza renderà tutto, o quasi, possibile.
Eppure, una delle opere più meritorie di Verne, che divenne un libro pubblicato nel 1882, è dedicata a Cristoforo Colombo. Lo descrisse, è vero, come un eroe epico ma non tralasciò di studiare sui documenti originali e sulle riproduzioni di lettere e dispacci dello stesso Colombo nonché sul diario, andato perduto e riscritto da monsignor Della Casa, del navigatore genovese. Il fascino “dell’avventura delle avventure” e del suo interprete filtrato dal quotidiano realismo delle prove scritte. Come sempre.
Morì male, a 77 anni, quasi cieco e inchiodato, ironia della sorte, su una carrozzella alla quale fu costretto da un nipote demente che lo aveva gambizzato.

http://archivio.blogsicilia.it/blog/jules-verne-un-falso-scrittore-per-ragazzi/


Torna ai contenuti