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Viaggio a Medina e a La Mecca - Graziella Martina - In viaggio con gli scrittori

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Viaggio a Medina e
a La Mecca
di Richard F. Burton
ed. Ibis
Titolo originale Personal Narrative of a Pilgrimage
to Al Madinah and Mecca









L’esploratore Richard Burton ha compiuto il pellegrinaggio alla Mecca nel 1853. Aveva pianificato questo viaggio quando era ancora in India e vi si era preparato meticolosamente. Poiché non era permesso ai non musulmani di entrare nel santuario, si è camuffato da Pashtun, ha imparato gli intricati rituali islamici, e ha acquisito una grande familiarità con i modi di fare orientali. Nel libro, che è oggi un classico, Burton fornisce descrizioni dettagliate delle cerimonie e degli edifici religiosi nonché informazioni di carattere etnografico, economico e geografico. Il suo racconto del viaggio avventuroso della grande carovana verso la Mecca - una cosa che oggi non esiste più - è entusiasmante.


Un impostore alla Mecca
Francesco Medici, 21 dicembre 2009. 13:56

L'Islam e noi. Il celebre racconto di Richard F. Burton, primo e forse unico occidentale non convertito a visitare il cuore dell'Islam, esce finalmente la traduzione italiana dopo più di 150 anni. Un classico della letteratura di viaggio dell' 800 riscoperto da Graziella Martina.

Cinque sono i pilastri (arkān al-Islām) sui quali si fonda la pratica religiosa di un musulmano: la testimonianza di fede (šahāda), la preghiera (ṣalāt), l'elemosina (zakāt), il digiuno (ṣawm) nel mese di ramaḍān e infine il pellegrinaggio alla Mecca (hağğ), fino alla Ka‘bah, la casa di Dio. Quest'ultimo deve essere compiuto almeno una volta nella vita – per chi ne abbia i mezzi e sia in buona salute – durante il nono e ultimo mese del calendario lunare islamico (dhū l-ḥiğğa).

[image:image-0]Il 3 aprile 1853 (1269 dell'Egira), un trentenne solitario dal capo rasato, la barba finta e un «vecchio travestimento da persiano vagabondo» che nasconde un pugnale e un paio di pistole, si imbarca a Southampton su un battello a vapore diretto in Egitto. Di lì, mutando diverse identità nomade derviscio con conoscenze di magia e di medicina («nel mondo musulmano commenta ironico – è un vagabondo privilegiato, autorizzato a ignorare la gentilezza e il saper vivere perché non appartiene più a questo mondo»), «principe persiano», pellegrino turco, pastun («paṭhān») nato in India da genitori afgani (per poter giustificare eventuali difetti di pronuncia) – e cambiando più volte nome Bismi Llāh-Šah (Re nel nome di Dio), Mīrzā ‘Abd Allah alias Šayh ‘Abd Allāh (Servo di Dio) – continua il suo viaggio fino a Medina e alla Mecca, le città più sacre dell'Islām, seguendo l'antica rotta carovaniera nel deserto, tra innumerevoli imprevisti, pericoli, avventure, e annotando di nascosto nei suoi taccuini tutto ciò che vede. Quell'uomo dai mille volti è il tenente Richard Francis Burton, nato da una famiglia di ascendenze inglesi, francesi e irlandesi, traduttore, orientalista, scrittore, etnologo, linguista, poeta, diplomatico britannico, in grado di comprendere e parlare una trentina di lingue (europee, asiatiche, africane, fra le quali anche numerosi dialetti, tra cui il napoletano).

[image:image-1]Il resoconto di quel viaggio, probabilmente l'unico dettagliatamente documentato da parte di un occidentale non convertito, divenuto un classico letterario nel suo genere, viene pubblicato tra il 1855 e il 1856 a Londra, con il titolo Personal Narrative of a Pilgrimage to Al-Madinah and Meccah, mai tradotto in Italia fino a oggi. La recentissima versione italiana, Viaggio a Medina e a La Mecca, è una riduzione dell'imponente opera originale (che era peraltro arricchita da un suggestivo apparato iconografico), curata da Graziella Martina, che nel 2005 ha anche tradotto e curato L'Oriente islamico, oculata e gustosa selezione di note che corredavano a loro volta la traduzione completa e senza censure, dello stesso Burton, di Le mille e una notte (Alf layla wa- layla), la prima in inglese (Arabian Nights), pubblicata tra il 1885 e il 1868.

Bibliografia
Recensioni

- GEMINI DIXIT -

Il "Viaggio a Medina e a La Mecca" (in inglese, A Personal Narrative of a Pilgrimage to Al-Madinah and Meccah) è un'opera letteraria molto nota, un diario di viaggio scritto dall'esploratore e scrittore britannico Richard Francis Burton (1821-1890).

Il libro narra il suo audace viaggio di pellegrinaggio (Hajj o Umrah) che fece in segreto, travestito da derviscio di origine afgana/pashtun, nei luoghi santi dell'Islam nel 1853, che all'epoca erano proibiti ai non-musulmani.

Se la tua domanda è più generale e riguarda l'organizzazione di un viaggio a Medina e a La Mecca oggi, ecco alcune informazioni importanti, tenendo conto che l'accesso alle città di La Mecca e Medina è consentito esclusivamente ai musulmani (con alcune eccezioni per alcune aree non sacre di Medina per i non-musulmani):

Per i Musulmani:
Visto: Per i pellegrinaggi (Umrah o Hajj) è necessario un visto specifico. L'Umrah (il pellegrinaggio minore) può essere effettuata durante tutto l'anno (spesso con l'eVisa turistico, a seconda del periodo e della nazionalità, o con un visto Umrah dedicato). L'Hajj (il pellegrinaggio maggiore) avviene in un periodo specifico dell'anno lunare islamico e richiede un visto Hajj speciale e l'organizzazione tramite agenzie autorizzate.
Documenti: Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi.
Vaccinazioni: Il certificato di vaccinazione contro la meningite meningococcica (quadrivalente ACWY) è obbligatorio per chi si reca per Umrah o Hajj.
Trasporti: Tra Medina e La Mecca ci si può spostare in treno ad alta velocità (Haramain High Speed Railway), autobus, auto o aereo.
Regole di Comportamento: È fondamentale rispettare rigorosamente gli usi e costumi locali, le leggi islamiche e le regole di abbigliamento (modesto e rispettoso).

Per i Non-Musulmani:
La Mecca: L'accesso alla città della Mecca è totalmente vietato ai non-musulmani.
Medina: Sebbene l'accesso alla Moschea del Profeta (Al-Masjid an-Nabawi) sia vietato, negli ultimi anni l'Arabia Saudita ha adottato un approccio più permissivo per i turisti non-musulmani che possono visitare alcune aree periferiche e attrazioni storiche/archeologiche della regione di Medina, ma non il centro sacro. Il visto turistico elettronico (eVisa) per l'Arabia Saudita è generalmente valido per tutto il Paese, con la nota eccezione dell'area della Mecca e l'area centrale sacra di Medina.

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